Gennaro Ferrone, il manutentore più bravo del mondo
(Conosciuto tra i colleghi come “Genio Ferrone” per le sue soluzioni fuori dagli schemi)

Antonio Lazzoni: Gennaro, grazie per essere con noi oggi. Raccontaci di te: chi è davvero Gennaro Ferrone?
Gennaro Ferrone: Grazie, Antonio. Beh, mi piace dire che sono semplicemente un manutentore con tanta passione per quello che faccio. Ho più di 30 anni di esperienza alle spalle, iniziati come apprendista in una piccola officina meccanica. Nel corso degli anni ho avuto l’opportunità di lavorare in settori diversi, dall’elettrico all’idraulico, dal meccanico all’automazione industriale. Questo mi ha permesso di sviluppare competenze trasversali che sono fondamentali per gestire un servizio di manutenzione “global service”.
Quello che mi rende orgoglioso è sapere di poter affrontare ogni tipo di sfida, che si tratti di un impianto complesso o di un intervento di emergenza. Ma la mia filosofia è sempre stata quella di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno, perché il nostro lavoro non si ferma mai: le tecnologie evolvono, le esigenze dei clienti cambiano e noi dobbiamo adattarci. Non mi considero il migliore, ma cerco sempre di dare il massimo con umiltà e dedizione.
Antonio Lazzoni: Come affronti un nuovo cliente che ti affida la manutenzione di un sito industriale?
Gennaro Ferrone: Quando mi presento in un nuovo sito, inizio con il “Metodo Ferrone”, un mix di analisi, osservazione e una sana dose di domande dirette. Prima capisco le esigenze del cliente e poi traduco i suoi desideri in un piano operativo concreto. Il mio approccio si sviluppa in tre fasi principali:
- Analisi preliminare del sito industriale
Un esempio pratico? Un cliente del settore alimentare mi ha contattato perché lamentava frequenti guasti alle linee di confezionamento. Studiando i dati storici e intervistando gli operatori, ho scoperto che il problema non era tanto nei macchinari, ma in un errore di calibrazione periodica. Con un intervento mirato, abbiamo risolto in pochi giorni un problema che li tormentava da mesi. - Sopralluogo operativo
Niente batte una buona camminata in officina! Durante un sopralluogo in un sito chimico, ho sentito un rumore anomalo provenire da una pompa. Nessuno lo aveva notato, ma dopo un controllo, abbiamo scoperto che il cuscinetto era ormai alla fine. Sostituendolo in tempo, abbiamo evitato un fermo impianto che sarebbe costato decine di migliaia di euro. - Definizione degli obiettivi comuni
Mi piace essere chiaro: ogni cliente deve sapere cosa aspettarsi. In un’azienda farmaceutica, ad esempio, abbiamo concordato di ridurre i guasti imprevisti del 20% in sei mesi. Non solo abbiamo raggiunto l’obiettivo, ma lo abbiamo superato grazie a una manutenzione predittiva e a piccoli miglioramenti quotidiani.
Antonio Lazzoni: Una volta compreso il contesto, come sviluppi una strategia di manutenzione “global service”?
Gennaro Ferrone: La manutenzione “global service” è una sinfonia ben orchestrata. Devi sapere quando suonare il violino e quando far intervenire i fiati! Le strategie che adotto sono queste:
- Piano di manutenzione personalizzato
In un’azienda metalmeccanica, ad esempio, ho creato un mix di manutenzione preventiva e predittiva. Per le presse meccaniche, abbiamo programmato controlli trimestrali sui punti critici e installato sensori IoT per monitorare vibrazioni e temperatura. Questo ha ridotto i guasti del 30% nel primo anno. - Implementazione di un CMMS (Computerized Maintenance Management System)
Un sito logistico aveva problemi nel tracciare gli interventi e i ricambi. Ho introdotto un CMMS che teneva tutto sotto controllo, dai pezzi di ricambio agli interventi storici. Risultato? Tempi di intervento ridotti del 25% e un magazzino finalmente organizzato. - Formazione del personale
Gli operatori sono i tuoi occhi e le tue orecchie. In un impianto tessile, ho organizzato brevi workshop pratici per insegnare al personale come riconoscere i segnali di un guasto imminente. Questo ha portato a segnalazioni più rapide e a una diminuzione del 40% dei tempi di inattività. - Flessibilità operativa
Una volta, un cliente alimentare ha avuto un picco di produzione stagionale e ci ha chiesto supporto extra. Ho riorganizzato il team, garantendo una presenza continua durante i turni notturni e negoziando ricambi pronti all’uso con i fornitori. Il picco è stato gestito senza alcun intoppo. - Ottimizzazione dei costi
In un sito produttivo, molte macchine utilizzavano componenti personalizzati e costosi. Ho proposto una standardizzazione: ad esempio, sostituire vari tipi di cinghie con un unico modello compatibile. Questo ha ridotto i costi dei ricambi del 15% e semplificato la gestione del magazzino.
Antonio Lazzoni: Come collabori con l’ingegneria di manutenzione in un sito industriale?
Gennaro Ferrone: La collaborazione con l’ingegneria di manutenzione è fondamentale, è come un duetto ben accordato. Io porto l’esperienza sul campo, loro portano la visione progettuale e analitica. Ad esempio, in un sito chimico, abbiamo lavorato insieme per analizzare i dati provenienti dai sensori installati sugli impianti. Questo ci ha permesso di anticipare guasti critici e ottimizzare i cicli di manutenzione. Inoltre, abbiamo implementato analisi FMECA (Failure Mode, Effects, and Criticality Analysis) per identificare i punti deboli degli impianti e sviluppare strategie mirate come ad esempio: la gestione del magazzino ed i ricambi critici, le analisi delle skill necessarie al presidio in funzione delle categorie e delle frequenze di guasto (Edile, Elettrico, meccanico) ecc.
Un altro aspetto cruciale è l’ottimizzazione dei flussi di lavoro attraverso l’analisi dei dati, che ci consente di ridurre i tempi di inattività e migliorare la produttività complessiva. Infine, la gestione del CMMS è un pilastro: monitoriamo in tempo reale gli interventi e analizziamo i KPI per verificare che il piano di manutenzione sia allineato agli obiettivi aziendali. Questa sinergia tra campo e ingegneria è ciò che garantisce risultati concreti e sostenibili.
Antonio Lazzoni: Come gestisci a livello economico una commessa di manutenzione? La necessità di marginalità dell’azienda può minare la fiducia del cliente? Come si risolve questo problema?
Gennaro Ferrone: Ottima domanda, Antonio. La gestione economica di una commessa di manutenzione richiede equilibrio tra la soddisfazione del cliente e la sostenibilità per l’azienda. Per farlo, seguo alcuni principi chiave:
- Trasparenza nei costi: Mostro sempre un dettaglio chiaro delle voci di spesa, suddividendo costi fissi, variabili e margini. Questo aiuta il cliente a capire dove vanno i suoi soldi e riduce sospetti o incomprensioni.
- Proposte di ottimizzazione: Durante l’esecuzione della commessa, cerco continuamente modi per ridurre i costi senza compromettere la qualità. Ad esempio, in un contratto recente, ho suggerito un programma di manutenzione predittiva che ha ridotto gli interventi straordinari e, quindi, i costi complessivi.
- Marginalità sostenibile: Capisco che il cliente potrebbe percepire il margine come un guadagno “facile”, ma spiego sempre che una marginalità adeguata è necessaria per garantire continuità e qualità del servizio. In caso di dubbi, organizzo incontri periodici per discutere apertamente i risultati e mostrare come il valore aggiunto giustifichi il costo.
- Creazione di fiducia: La fiducia si costruisce dimostrando costantemente di avere a cuore gli interessi del cliente. Ad esempio, in una commessa complessa, ho deciso di rinunciare a parte del margine per investire in attrezzature migliori. Questo gesto ha rafforzato il rapporto con il cliente, portando a un rinnovo del contratto con condizioni ancora migliori per entrambe le parti.
Antonio Lazzoni: Qual è la tua filosofia per assicurare un successo duraturo in un contratto di manutenzione global service?
Gennaro Ferrone: La chiave è la collaborazione e la fiducia. Non vedo il cliente come un semplice contratto, ma come un partner. Mi assicuro di:
- Essere trasparente: In un sito farmaceutico, fornivo report mensili dettagliati sui progressi e sulle criticità. Questo approccio ha rafforzato la fiducia del cliente, che si è sentito coinvolto nel processo decisionale.
- Rendere i risultati misurabili: Per un cliente automotive, ho implementato un dashboard condiviso con KPI aggiornati in tempo reale. Ogni mese discutevamo i risultati e adattavamo il piano di manutenzione di conseguenza.
- Adattarmi continuamente: In un impianto chimico, il cliente ha installato nuove attrezzature. Ho immediatamente aggiornato il piano di manutenzione, integrando i nuovi asset e formando il personale per gestirli correttamente.
Antonio Lazzoni: Un ultimo consiglio per i nostri lettori?
Gennaro Ferrone: Mai sottovalutare il valore della prevenzione. La manutenzione non è solo “riparare macchine”, ma garantire che tutto funzioni in modo sicuro ed efficiente. E ricordate: una squadra motivata e formata è il miglior investimento con successo garantito.
Antonio Lazzoni: Grazie, Gennaro, per questa intervista. I tuoi consigli e la tua esperienza sono un grande esempio per tutti i professionisti della manutenzione. Prima di concludere, voglio svelare ai nostri lettori un piccolo segreto: Gennaro Ferrone non esiste realmente, è il frutto della mente creativa e delle competenze di ChatGPT, un’intelligenza artificiale. L’intervista è stata creata per dimostrare come la tecnologia possa supportare il mondo della manutenzione, offrendo idee, strategie e spunti pratici. Spero che questa conversazione immaginaria vi abbia ispirato la voglia di fare ulteriori approfondimenti.