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DECRETO CONTROLLI ANTINCENDIO: obblighi e formazione tecnica

Apr 12, 2025 | Antincendio, Leggi e normative

Il Decreto Controlli Antincendio: obblighi, ruoli e formazione del tecnico manutentore

Con l’entrata in vigore del DM 1° settembre 2021 e i successivi aggiornamenti fino al DM 13 settembre 2024, la normativa italiana introduce criteri chiari e vincolanti per il controllo e la manutenzione di impianti, attrezzature e sistemi antincendio nei luoghi di lavoro.

Cosa prevede il Decreto Controlli Antincendio

Il decreto, emanato ai sensi dell’art. 46 del D.Lgs. 81/2008, stabilisce che:

  • Tutti i controlli periodici e gli interventi di manutenzione su impianti e dispositivi antincendio devono essere eseguiti secondo la regola dell’arte e in conformità a norme tecniche e manuali del costruttore.
  • Le operazioni devono essere registrate su supporto cartaceo o digitale, con tracciabilità completa di ogni attività svolta.
  • La sorveglianza (controllo visivo e di fruibilità) può essere effettuata anche da personale interno, purché adeguatamente istruito.
  • I controlli e le manutenzioni devono essere eseguiti da tecnici manutentori qualificati, secondo quanto previsto dall’Allegato II.

Ruolo del datore di lavoro

Il datore di lavoro ha un ruolo centrale:

  • Deve garantire l’efficienza dei sistemi antincendio attraverso manutenzione regolare.
  • È responsabile della scelta del tecnico qualificato, assicurandosi che abbia ricevuto una formazione idonea e sia abilitato.
  • Deve conservare la documentazione aggiornata relativa a controlli e manutenzioni, utile anche in caso di verifica da parte degli organi ispettivi o dei Vigili del Fuoco.

Chi è il tecnico manutentore qualificato

Secondo l’Allegato II del decreto, il tecnico manutentore qualificato:

  • È responsabile dell’esecuzione della manutenzione a regola d’arte, rispettando le normative e le indicazioni del manuale tecnico.
  • Deve possedere specifiche conoscenze teoriche, abilità pratiche e competenze trasversali.
  • Deve aver frequentato un corso di formazione specifico per ogni tipologia di impianto o attrezzatura, e superato con esito positivo un esame di qualifica organizzato dai Vigili del Fuoco.
  • È tenuto a mantenersi aggiornato sugli sviluppi tecnici e normativi.

Funzioni e compiti del tecnico (Allegato II, Prospetto 1)

Tra le principali attività del tecnico qualificato troviamo:

  1. Eseguire controlli documentali e visivi;
  2. Effettuare prove funzionali (manuali e strumentali);
  3. Eseguire la manutenzione ordinaria e straordinaria;
  4. Redigere e registrare la documentazione d’intervento;
  5. Operare nel rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro e della tutela ambientale;
  6. Relazionarsi con il datore di lavoro sull’esito degli interventi;
  7. Coordinare eventuali altri tecnici;
  8. Pianificare e programmare gli interventi manutentivi.

La formazione: ore teoriche e pratiche per ogni attrezzatura

Il decreto stabilisce che ogni tecnico debba seguire corsi distinti per ogni tipologia di attrezzatura. La formazione è strutturata in ore di teoria e pratica e differisce in base al tipo di sistema.

Qui trovi un riepilogo con tutte le 14 attrezzature previste, le ore di formazione teorica e pratica richieste dal decreto:

  • Prospetto 3.1: Estintori d’incendio portatili e carrellati (8 ore teoriche, 4 ore pratiche)
  • Prospetto 3.2: Reti idranti antincendio (10 ore teoriche, 6 ore pratiche)
  • Prospetto 3.3: Porte resistenti al fuoco (porte tagliafuoco) (8 ore teoriche, 4 ore pratiche)
  • Prospetto 3.4: Sistemi automatici a sprinkler (24 ore teoriche, 8 ore pratiche)
  • Prospetto 3.5: Impianti di rivelazione e allarme incendio (16 ore teoriche, 8 ore pratiche)
  • Prospetto 3.6: Sistemi di allarme vocale per gestione emergenza (EVAC) (8 ore teoriche, 6 ore pratiche)
  • Prospetto 3.7: Sistemi di spegnimento ad estinguenti gassoso. (24 ore teoriche, 16 ore pratiche)
  • Prospetto 3.8: Sistemi per lo smaltimento del fumo e del calore naturali (SENFC) e forzati (SEFFC). (24 ore teoriche, 16 ore pratiche)
  • Prospetto 3.9: Sistemi a pressione differenziale. (16 ore teoriche, 8 ore pratiche)
  • Prospetto 3.10: Sistemi a schiuma. (16 ore teoriche, 8 ore pratiche)   
  • Prospetto 3.11: Sistemi di estinzione ad aerosol condensato. (16 ore teoriche, 8 ore pratiche)
  • Prospetto 3.12: Sistemi a riduzione di ossigeno. (16 ore teoriche, 8 ore pratiche)
  • Prospetto 3.13: Sistemi ad acqua nebulizzata (water mist). (16 ore teoriche, 8 ore pratiche)
  • Prospetto 3.14: Sistemi a polvere. (16 ore teoriche, 8 ore pratiche) 

Cosa cambia in concreto

  • Non sarà più possibile improvvisare o affidare la manutenzione a personale non qualificato.
  • Sarà obbligatorio documentare ogni intervento, allegando report e verbali firmati dal tecnico abilitato.
  • Le imprese e i datori di lavoro dovranno selezionare professionisti con qualifica riconosciuta, pena responsabilità dirette in caso di controlli o incidenti.

La piattaforma ufficiale per l’istanza d’esame:

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha messo a disposizione una piattaforma digitale dedicata alla gestione delle istanze d’esame per la qualifica di Tecnico Manutentore Antincendio. Questa piattaforma consente ai candidati di:

  • Accedere tramite SPID o CIE;
  • Presentare l’istanza d’esame per ciascun presidio antincendio di interesse;
  • Caricare la documentazione necessaria, tra cui:
    • Documento d’identità;
    • Curriculum vitae aggiornato;
    • Attestati di formazione o dichiarazioni di esperienza lavorativa;
    • Preaccordo con un soggetto formatore;
  • Effettuare i pagamenti richiesti tramite il sistema PagoPA;
  • Ottenere un Nulla Osta Temporaneo (NOT) che consente di continuare a svolgere l’attività di tecnico manutentore fino alla data dell’esame.

Di seguito il video tutorial della piattaforma che illustra le procedure di iscrizione.

Per ulteriori dettagli e per accedere alla piattaforma, visita: corpodigitale.vigilfuoco.it/#/atm.

Il Decreto Controlli rappresenta un passo fondamentale verso una manutenzione antincendio professionale, tracciabile e competente. È una tutela per i lavoratori, per le aziende e per i tecnici stessi.
Chi opera nella manutenzione antincendio deve oggi più che mai dimostrare competenze concrete, aggiornarsi continuamente e operare in trasparenza.