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Autorizzazioni ambientali AIA e AUA

Lug 21, 2024 | Ambiente

AIA e AUA sono autorizzazioni per attività che possono avere impatti ambientali.

In generale, sia l’AIA che l’AUA richiedono la presentazione di informazioni dettagliate su:

1. Dati identificativi dell’impianto o attività:

  • Nome, ragione sociale e sede del gestore
  • Ubicazione dell’impianto o attività
  • Natura dell’attività svolta
  • Superficie occupata
  • Eventuali autorizzazioni già ottenute

2. Descrizione dell’impianto o attività:

  • Processo produttivo impiegato
  • Macchinari e impianti utilizzati
  • Materie prime e prodotti utilizzati
  • Emissioni in atmosfera (tipologia, quantità, modalità di rilascio)
  • Scarichi idrici (tipologia, quantità, modalità di smaltimento)
  • Rifiuti prodotti (tipologia, quantità, modalità di gestione)
  • Misure di prevenzione e controllo dell’inquinamento adottate

3. Impatto ambientale:

  • Descrizione dell’ambiente circostante (risorse idriche, aria, suolo, flora, fauna)
  • Valutazione degli effetti dell’impianto o attività sull’ambiente e sulla salute umana
  • Misure di monitoraggio e controllo previste

Oltre a queste informazioni generali, l’AUA o AIA possono richiedere la presentazione di documentazione specifica in base al tipo di impianto o attività.

Per esempio:

  • Impianti di combustione: dati sulle emissioni di inquinanti atmosferici, come NOx, SOx, PM10, CO
  • Impianti di trattamento dei rifiuti: informazioni sui rifiuti trattati, sui metodi di trattamento e sui sistemi di smaltimento dei residui
  • Allevamenti: numero di animali allevati, piani di gestione dei liquami e dei rifiuti
  • Discariche: dati sulle caratteristiche dei rifiuti conferiti, misure di impermeabilizzazione del sito, sistemi di captazione del biogas

È importante sottolineare che la modulistica e le informazioni richieste possono variare a seconda della Regione

Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

L’AIA è un provvedimento amministrativo complesso che mira a prevenire o ridurre al minimo le emissioni inquinanti e gli altri impatti ambientali derivanti da determinate attività industriali. Si applica a impianti di grandi dimensioni o con potenziale impatto ambientale significativo, elencati in allegati al D.Lgs. 152/2006.

Il rilascio dell’AIA è subordinato al soddisfacimento di una serie di requisiti stringenti, tra cui:

  • La presentazione di una dettagliata domanda che illustri le caratteristiche dell’impianto, le tecnologie impiegate e le misure di prevenzione e controllo dell’inquinamento adottate
  • La valutazione di impatto ambientale (VIA), che analizza gli effetti dell’impianto sull’ambiente e sulla salute umana
  • Il rilascio di un parere favorevole da parte di diverse autorità competenti
  • L’ottenimento di autorizzazioni specifiche, come quelle per le emissioni in aria o lo scarico di acque reflue

L’AIA è rilasciata dalla Regione o dallo Stato, a seconda dei casi, e ha una validità di 15 anni.

Autorizzazione Unica Ambientale (AUA)

L’AUA è un’autorizzazione più semplice e snella rispetto all’AIA, introdotta per semplificare gli adempimenti amministrativi delle piccole e medie imprese. Si applica a un’ampia gamma di attività, tra cui:

  • Impianti industriali di piccole dimensioni
  • Allevamenti e zootecnia
  • Impianti di trattamento dei rifiuti
  • Discariche e impianti di compostaggio
  • Stabilimenti agroalimentari
  • Centri di raccolta e stoccaggio di merci pericolose

Il rilascio dell’AUA è subordinato alla presentazione di una domanda semplificata e al soddisfacimento di requisiti meno stringenti rispetto all’AIA. La procedura è gestita dallo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) del Comune competente.

L’AUA ha una validità variabile a seconda del tipo di attività, in genere compresa tra 5 e 10 anni.

Riepilogo delle differenze principali

CaratteristicaAIAAUA
Dimensione degli impiantiGrandi o con impatto ambientale significativoPiccoli o con impatto ambientale modesto
Attività a cui si applicaElenco specifico nel D.Lgs. 152/2006Ampia gamma di attività
ProceduraComplessa e articolataSemplificata e snella
Autorità competenteRegione o StatoComune
Validità15 anniVariabile (5-10 anni)
RichiesteDomanda dettagliata, VIA, pareri di enti competenti, autorizzazioni specificheDomanda semplificata, requisiti meno stringenti

In generale, l’AIA si applica a situazioni con maggiore potenziale di impatto ambientale, mentre l’AUA è pensata per le piccole e medie imprese con un impatto ambientale più modesto.

I compiti di un manutentore

I compiti di un manutentore per il controllo di AUA e AIA variano a seconda del tipo di impianto o attività e delle specifiche prescrizioni contenute nell’autorizzazione.

E’ importante per questo essere in possesso dei documenti per verificare i singoli valori denunciati (Canne fumarie, marmitte di motopompe antincendio, marmitte di gruppi elettrogeni, scarichi fognari ecc…) al fine di controllarne l’eccedenza dell’emissione.

In generale, le sue responsabilità possono includere:

1. Verifiche periodiche:

  • Ispezioni regolari degli impianti e delle apparecchiature per garantire il corretto funzionamento e la conformità alle prescrizioni tecniche dell’autorizzazione.
  • Controllo dei sistemi di monitoraggio e controllo delle emissioni inquinanti, scarichi idrici e rifiuti.
  • Rilevamento e segnalazione di eventuali anomalie o malfunzionamenti che potrebbero causare superamenti dei limiti di emissione o impatti ambientali negativi.

2. Manutenzione ordinaria e straordinaria:

  • Interventi di manutenzione programmata per prevenire guasti e malfunzionamenti.
  • Riparazione o sostituzione di componenti usurati o danneggiati.
  • Gestione delle emergenze ambientali in caso di incidenti o fuoriuscite di sostanze inquinanti.

3. Gestione della documentazione:

  • Aggiornamento dei registri di manutenzione e delle misure di controllo.
  • Conservazione della documentazione relativa alle verifiche periodiche e agli interventi di manutenzione.
  • Redazione di rapporti periodici da presentare all’autorità competente.

4. Formazione e sensibilizzazione:

  • Partecipazione a corsi di formazione per rimanere aggiornati sulle normative e sulle migliori pratiche di gestione ambientale.
  • Sensibilizzazione del personale su comportamenti e procedure da seguire per minimizzare l’impatto ambientale dell’attività.

Oltre a queste attività generiche, il manutentore può essere chiamato a svolgere compiti specifici in base al tipo di impianto o attività.

Per esempio:

  • Impianti di combustione: controllo dei livelli di emissioni di inquinanti atmosferici, manutenzione dei filtri e dei sistemi di abbattimento delle emissioni.
  • Impianti di trattamento dei rifiuti: monitoraggio dei processi di trattamento, campionamento e analisi dei rifiuti e dei prodotti finali, gestione dei rifiuti pericolosi.