Nell’Ingegneria di manutenzione, la creazione di un piano di manutenzione su misura per gli impianti è un’attività cruciale per garantirne l’efficacia e la longevità. Tuttavia, la stesura di tali piani presenta diverse sfide:
1. Rigidità di schemi predefiniti:
- I contratti spesso includono elenchi standard di attività, non sempre adatti alle specifiche esigenze degli impianti.
- L’approccio “copia/incolla” da piani precedenti può portare all’inclusione di attività obsolete o non necessarie.
2. Mancanza di aggiornamento normativo:
- Gli obblighi di manutenzione variano tra le regioni, richiedendo un monitoraggio costante degli aggiornamenti e dei decreti.
- L’inaderenza alle normative può comportare sanzioni e compromettere la sicurezza.
3. Ottimizzazione dei costi:
- Un piano efficace deve bilanciare le attività di manutenzione necessarie con quelle superflue, evitando sprechi di risorse.
- Identificare le attività critiche e prioritarie permette di ottimizzare i costi e le tempistiche di intervento.
Superare queste sfide è fondamentale per ottenere un piano di manutenzione davvero efficace:
- Personalizzazione: Analizzare a fondo le caratteristiche e le criticità di ogni impianto per definire un piano su misura.
- Aggiornamento continuo: Monitorare costantemente gli aggiornamenti normativi e adeguare il piano di conseguenza.
- Ottimizzazione delle risorse: Identificare le attività essenziali e prioritarie, eliminando quelle superflue.
- Tecnologia a supporto: Utilizzare software di gestione della manutenzione per automatizzare compiti, monitorare le attività e analizzare i dati.
Un piano di manutenzione efficace si traduce in:
- Risparmio economico: Riduzione di costi inutili e ottimizzazione delle risorse.
- Funzionamento ottimale: Impianti efficienti e performanti.
- Sicurezza e affidabilità: Conformità alle normative e riduzione dei rischi.
- Durata nel tempo: Prolungamento della vita utile degli impianti.
Investire nella creazione di un piano di manutenzione personalizzato e aggiornato rappresenta un investimento a lungo termine per la sicurezza, l’efficienza e la redditività dei vostri impianti.
Il lavoro dell’ingegneria di manutenzione consiste quindi nel redigere tutte quelle attività che tengano in considerazione il complesso panorama su cui è attualmente basato il lavoro di manutenzione:



Fase 1: Raccolta delle informazioni
- Identificare le apparecchiature: Creare un elenco completo di tutti gli impianti (Marca Modello e Matricola) e delle relative componenti da sottoporre a manutenzione. Includere una descrizione dettagliata di ogni impianto, la sua ubicazione, la funzione e le caratteristiche critiche.
- Raccogliere la documentazione: Richiedere e consultare la manualistica tecnica fornita dai costruttori degli impianti, le schede di manutenzione, i registri storici degli interventi (analisi FMECA) e qualsiasi altra informazione utile per comprendere le specifiche esigenze di manutenzione di ogni impianto.
- Verificare le normative da applicare alle apparecchiature presenti (Solitamente UNI e CEI)
Ispezionare gli impianti: Condurre ispezioni visive e strumentali approfondite di tutti gli impianti per identificare eventuali difetti, segni di usura o anomalie che potrebbero richiedere interventi immediati o programmati.
- Taggatura ed etichettatura degli impianti in campo: Evita errori e fraintendimenti sull’identificazione univoca dei componenti
Fase 2: Definizione delle attività di manutenzione
Classificare le attività di manutenzione: Suddividere le attività di manutenzione in base al tipo di intervento
Manutenzione preventiva: Ispezioni, controlli, lubrificazioni, regolazioni e pulizie periodiche volte a prevenire guasti e usura.
Manutenzione correttiva: Interventi mirati a riparare guasti o malfunzionamenti già verificatisi.
Manutenzione predittiva: Attività di monitoraggio e diagnostica avanzata per prevedere potenziali guasti e programmare interventi di manutenzione preventiva mirati.
Descrivere le attività: Per ogni attività di manutenzione, definire nel dettaglio le procedure da seguire, i pezzi di ricambio da utilizzare, le competenze tecniche necessarie e il tempo stimato per l’esecuzione.
Stabilire la frequenza degli interventi: Determinare la frequenza con cui ogni attività di manutenzione deve essere eseguita, considerando le indicazioni dei costruttori, le normative, la criticità dell’impianto, i risultati delle ispezioni e l’esperienza pregressa.
Fase 3: Pianificazione e programmazione
Creare un calendario di manutenzione: Stabilire un calendario che indichi per ogni impianto e componente la data in cui deve essere eseguita ogni attività di manutenzione programmata. Considerare i tempi di fermo impianto necessari e le risorse disponibili per le squadre di manutenzione.
Definire le procedure di assegnazione dei compiti: Stabilire chiaramente chi è responsabile dell’esecuzione di ogni attività di manutenzione, assegnando compiti e responsabilità a specifiche figure professionali all’interno del team di manutenzione.
Predisporre un sistema di gestione della manutenzione: Adottare un software o un sistema cartaceo per la gestione del piano di manutenzione, che consenta di monitorare l’avanzamento delle attività, registrare i dati relativi agli interventi, tenere traccia dei pezzi di ricambio utilizzati e gestire la documentazione tecnica.
Fase 4: Implementazione e monitoraggio
Comunicare il piano di manutenzione: Diffondere il piano di manutenzione a tutto il personale interessato, inclusi i responsabili degli impianti, gli operatori di manutenzione e la direzione aziendale.
Formare il personale: Garantire che il personale addetto alla manutenzione abbia le competenze e le conoscenze necessarie per eseguire correttamente le attività previste dal piano.
Monitorare l’efficacia del piano: Registrare i dati relativi all’esecuzione delle attività di manutenzione, monitorare le prestazioni degli impianti e l’occorrenza di guasti. Analizzare periodicamente i dati raccolti per valutare l’efficacia del piano e apportare eventuali modifiche o miglioramenti.
Fase 5: Aggiornamento e revisione
Il piano di manutenzione non è un documento statico, ma deve essere aggiornato periodicamente per riflettere eventuali cambiamenti negli impianti, nelle tecnologie o nelle normative.
Revisionare il piano almeno una volta all’anno o con maggiore frequenza se necessario, sulla base dei dati di monitoraggio e dell’esperienza acquisita.
Considerazioni aggiuntive:
Integrare il piano di manutenzione con altri sistemi di gestione aziendale, come il sistema di gestione della qualità o quello di gestione della sicurezza. Definire procedure per la gestione delle non conformità e per la gestione delle parti di ricambio. Stabilire un budget per le attività di manutenzione e prevedere le risorse necessarie per il suo finanziamento.
Seguendo questi passaggi e considerando le specifiche esigenze del proprio impianto, è possibile creare un piano di manutenzione efficace che contribuisca a garantire la sicurezza, l’affidabilità e la durata nel tempo degli impianti stessi